AVVENIMENTI 2016
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Dicembre

Giornata annuale 2016: Presentazione degli studi e pubblicazioni degli Accademici
16 dicembre 2016

Il 16 dicembre 2016 si è tenuta la giornata annuale dedicata alla presentazione degli studi e pubblicazioni degli Accademici. In apertura il Presidente Gianfranco Romagnoli ha rilevato come la manifestazione venga a coincidere con la chiusura dell’Anno Accademico, rilevando come in questo primo anno di attività l’Accademia, grazie al contributo di tutti i suoi appartenenti, abbia raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, dalla tenuta di importanti incontri culturali alla modifica dello Statuto, dalla istituzione annuale dellla giornata che oggi si celebra alla nomina di illustri Accademici Honoris Causa e alla realizzazione di un annuale Quaderno dell’Accademia che testimoni le attvità svolte in ogni singolo Anno Acccademico,E’ seguita quindi l’illustrazione da parte degli Autori di loro studi: in particolare Carla Amirante ha presentato Il Prete Gianni tra leggenda e storia; Rosolino Buccheri: Retorica, ambiguità, potenzialità e utopie nel dialogo tra fedi religiose; Antonio Martorana: La cartografia geografica tra mito, linguaggio simbolico, tecnologia ed estetica; Fabio Russo: Pirandello e il grado della Coscienza. La Responsabilità nelle relazioni sociali e nel respiro “normativo” della Natura (verso l’intimo nostro); Domenico Scapati: Migranti.In chiusura il Presidente ha rilevato come sia stato raggiunto lo scopo della giornata, in uso presso tutte le Accademie di tradizione, che è la circolazione dei saperi tra gli Accademici. Un brindisi per gli auguri natalizi ha concluso la serata.
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Novembre

Cervantes e Shakespeare nel quarto centenario della morte
tavola rotonda - 11 novembre 2016

Il giorno 13 novembre 2016 a Palermo, presso lo Spazio Cultura di Carlo Saladino Editore, l’Accademia Siciliana dei Mitici ha tenuto una tavola rotonda celebrativa di Cervantes e Shakespeare nel quarto centenario della morte. Ha moderato l’incontro l’Accademico Prof. Antonio Martorana, che ha tenuto una relazione introduttiva sul rapporto tra il testo shakespeariano del Macbeth e l’omonima opera di Verdi evidenziando lo sperimentalismo rifondativo del melodramma realizzato da Maestro di Busseto in piena aderenza all’atmosfera del dramma letterario. E’ seguita la relazione del Presidente dell’Accademia Pref. Gianfranco Romagnoli, che ha presentato il capolavoro  cervantino  La Numacia, ripercorrendone i valori simbolici evidenziati dalla moderna critica letteraria e  mettendone in luce la natura di tragedia della libertà per antonomasia. Sulla tematica della libertà si è basata anche la successiva relazione dell’Accademico Dr. Alessandro Aiardi, che ha proposto le varie declinazioni date al concetto dalla filosofia evidenziando in quali diversi ma univoci significati esso emerga nelle tragedie shakespeariane Julius Caesar,  Hamlet,  Macbeth e  nella commedia The Tempest. L’ultima relazione dell’Accademica Prof. Gabriella Maggio è stata incentrata sull’immagine del potere nelle tre tragedie citate, in un momento nel quale, con il favore della corona. si assisteva alla nascita del teatro moderno. A conclusione della serata un intervento del l’Accademico Prof. Felice Martorana ha riguardato la figura di Cervantes e la sua principale opera, il Don Quijote, della quale sono stati sottolineati i legami con la letteratura popolare e con i poemi cavallereschi italiani nonchè gli influssi sulla letteratura posteriore fino a Pirandello. 

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Ottobre

Giuseppe Pitrè nel centenario della morte
Tavola rotonda 21 ottobre 2016 - Palermo, Chiesa di San Mattia Apostolo ai Crociferi

Il 21 ottobre 2016 a Palermo nella chiesa di San Mattia Apostolo dei Crocifieri, l’Accademia Siciliana dei Mitici ha tenuto una Tavola rotonda celebrativa del grande antropologo siciliano Giuseppe Pitrè nel centenario della morte. Dopo una breve introduzione del moderatore, il Presidente-Rettore degli Studi dell’Accademia Prefetto Gianfranco Romagnoli, ha preso la parola la Ch.ma Prof.ssa Rita Cedrini, nota e apprezzata antropologa, la quale ha introdotto la figura di Giuseppe Pitrè inquadrandola in quella temperie culturale che, dopo le guerre napoleoniche, suscitò il sentimento che portò alla ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale costituito dalle tradizioni popolari quale retaggio dei popoli e che portò il Pitrè, in contatto con studiosi di tutta Italia e con un suo peculiare metodo scientifico, alla ricerca e raccolta di materiali, dalla musica alla poesia popolare, dai racconti della nutrice ai pupi siciliani e a oggetti della cultura materiale, costituendo quel patrimonio che, raccolto in un museo specializzato e valorizzato in esposizioni nazionali, fu classificato e ordinato dal Cocchiara secondo un criterio oggi obsoleto ma che all’epoca rappresentò un vero e proprio progetto pilota. Rilevato che il patrimonio di cultura popolare siciliana condivide temi dei cicli carolingio e arturiano, ha poi ricordando come il nome di antropologia, dato alla materia nel 1871 dall’Inghilterra, abbia subito una evoluzione, riflessa nell’individuazione dell’insegnamento universitario cui fu chiamato il Pitrè: dapprima una cattedra di lingue romanze neolatine la cui istituzione non ebbe seguito, successivamente denominata in modo più appropriato demopsicologia. Ha quindi preso la parola la Prof.ssa Anna Maria Corradini che, citando un proprio libro su Alessandro Filangieri Tasca di Cutò, fondatore del Partito socialista siciliano, ha letto alcuni passi di una lettera a lui indirizzata da Napoleone Colaianni, nella quale veniva evidenziato come Giuseppe Pitrè avesse negato “per una malintesa carità di patria” l’esistenza della mafia, posizione in qualche modo ribadita, come ricordato in un volume del Prof. Cancilia, con una sua testimonianza a favore di Raffaele Palizzolo, processato come mandante dell’assassinio di Emanuele Notarbartolo -primo delitto eccellente di mafia- e dapprima condannato, poi assolto per mancanza di prove, in una vicenda processuale che rifletteva gli screzi dell’Italia postunitaria tra nord e sud e il timore di quest’ultimo che la condanna assumesse il significato di condanna dell’intera Sicilia. E’ seguita la relazione del prof. Carmelo Fucarino il quale, richiamandosi al lavoro svolto in perfetta comunione di intenti tra Giuseppe Pitrè e Salomone Marino, ha dato lettura di due brevi racconti del primo e di due poesie del secondo, tratti tutti dal patrimonio della cultura popolare senza altra mediazione che la scrittura, evidenziando poi come temi di questa poesia popolare si ritrovino anche nel vicino Oriente, a testimonianza della circolarità della cultura popolare e della centralità della Sicilia nel Mediterraneo. Ha poi preso la parola il Prof. Pietro Gulotta, che rifacendosi alla sua passata lunga esperienza di direttore dell’Archivio Storico comunale di Palermo, nello stigmatizzare che un così importante centenario non sia stato celebrato con un convegno internazionale, ha ripercorso le vicende relative alla formazione delle raccolte del Pitrè e ai vari trasferimenti di sede da esse subita, dai locali di via Maqueda fino all’attuale sede nelle dépendences della Palazzina “alla” cinese, dove si è in attesa di un intervento di riordino. A conclusione, il moderatore ha dato lettura della relazione del Prof. Zef Chiaramonte, assente per cause di forza maggiore,nella quale sono stati evidenziati i meriti del Pitrè nei confronti della letteratura albanese in quanto, pur non avendo pubblicato i Canti popolari degli Albanesi di Sicilia, già inclusi in presedenti pubblicazioni di altri studiosi, ha aperto ad altri generi quali la novellistica, le leggende, i proverbi, la toponomastica, gli usi civili e religiosi, cooptando nel proprio lavoro Giuseppe Schirò come suo alter ego relativamente al folklore arbéresh e dando risalto alla letteratura popolare albanese con tre lezioni universitarie, due delle quali dedicate all’Albania e una alle comunità albanesi in Italia. Un vivace e dibattito tra i relatori, con alcuni interventi del qualificato pubblico,ha concluso la serata.
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Settembre

Sessione Solenne dell'Accademia Siciliana dei Mitici
Nomina degli Accademici Honoris Causa per l'Anno Accademico 2016

Il 30 settembre 2016 in Palermo, presso l’Aula dell’Orto Botanico, l’Accademia Siciliana dei Mitici ha tenuto, alla presenza di un numeroso e qualificato pubblico, l’annuale Sessione solenne per la nomina degli Accademici Honoris Causa, che per il corrente Anno Accademico 2016 il Presidente-Rettore degli Studi Prefetto Gianfranco Romagnoli, sentito il Senato Accademico, ha scelto nelle persone dei Ch.mi Proff. Gaetano Dattolo e Francesco Maria Raimondo. Nella sua introduzione il Presidente ha chiarito che lo Statuto Accademico prevede la proclamazione dei prescelti quali Benemeriti della Cultura, con conseguente nomina di dritto ad Accademici Honoris Causa ed inserimento in una delle Classi Accademiche che nel presente caso è la classe Scienze. Ha quindi introdotto la prolusione, affidata all’Accademico Decano S.E. Prof. Alfonso Giordano, illustrando le preclare qualità del relatore nella scienza giuridica e nella sua opera di magistrato, culminata nella presidenza del maxiprocesso alla mafia che ha fatto di lui un benemerito della Patria. Ha quindi preso la parola S.E. Giordano svolgendo un’ampia e dotta prolusione sul tema “La valutazione del dolore nel pensiero filosofico e letterario dell’Ottocento” nella quale si è soffermato sulla figura e sul pensiero di Schopenhauer, noto come il filosofo del pessimismo per antonomasia, illustrando poi la consonanza della sua filosofia con il pensiero espresso da Leopardi sia nelle proprie opere in prosa che nei Canti, dei quali ha letto una scelta di versi più direttamente riferibili al tema del dolore. Al termine della applaudita esposizione il Presidente, sottolineato che il relatore ha dato dimostrazione della vastità della sua cultura non solo in campo giuridico, ha chiamato gli onorandi, facendo di ciascuno di essi una breve presentazione basata su alcuni punti salienti della loro carriera scientifica e consegnando ad essi, dopo averne dato lettura, i diplomi che ne attestano la proclamazione a Benemeriti della Cultura e la nomina ad Accademici Honoris Causa.
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Migranti: problematiche socio.sanitarie, assistenziali ed umanitarie
Tavola Rotonda presso il complesso monumentale La Magione in Palermo

Il 17 settembre 2016 presso il complesso monumentale La Magione in Palermo, si è tenuta la Tavola Rotonda promossa dall’Accademia Siciliana dei Mitici in collaborazione con il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, sul tema: Migranti - problematiche socio sanitarie, assistenziali e umanitarie. Hanno partecipato come relatori il Ch.mo Prof. Antonio La Spina, docente di Sociologia politica presso l’Università LUISS di Roma, il Ch.mo Prof . Manlio Corselli, docente di Filosofia della politica presso l’Ateneo palermitano, il chirurgo vascolare Dott. Augusto Fontana e il NOb. Dott. Antonio di Janni, Delegato Vicario per la Sicilia dell’Ordine Costantiniano. A un indirizzo di saluto rivolto dal Parroco della Magione Mons. Grimaldi è seguito un breve intervento introduttivo del moderatore della Tavola rotonda Prefetto Gianfranco Romagnoli, Presidente dell’Accademia, il quale ha sottolineato che l’iniziativa non intendeva produrre uno scieramento pro o contro l’immigrazione, che va lasciato alla politica, ma, come si conviene a una sede accademica, a evidenziare sotto il profilo dottrinario e operativo proprio di ciascun relatore, l’origine e la portata del crescente flusso migratorio come dato obiettivo e ciò che si può e si deve fare, qui e ora, per dare una risposta alle concrete e multiformi problematiche poste da un fenomeno epocale destinato a non esaurirsi prima o poi, ma piuttosto ad incrementarsi. E quindi intervenuto il Prof. La Spina esaminando i dati dei flussi migratori sula base di indici non limitati alla sola Europa, sottolineando come la percezione dello straniero sia spesso condizionata da stereotipi non aderenti a una retta informazione ma spesso utilizzati dai partiti per la lotta politica ed evidenziando come le politiche più o meno restrittive dei vari Stati di destinazione possano favorire o frenare l’integrazione, che è inevitabile conseguenza della globalizzazione. Nel successivo intervento, il Prof. Corselli ha posto in luce come l’attuale fenomeno abbia precedenti e radici antiche; tale il caso di Enea, giunto nel Lazio fuggendo dalla distruzione di Troia con sulle spalle il padre Anchise, rappresentante la civiltà dei passato, e per mano il figlioletto Ascanio, la speranza per un futuro che si attua, sempre, attraverso contrasti e guerre, che poi sfociano in una nuova civiltà scaturita dall’incontro e dall’integrazione delle precedenti. Nel suo intervento, il Dott. Fontana ha manifestato il proprio sdegno per veri e propri atteggiamento razzistici che ha spesso constatato personalmente, mentre la sua esperienza di medico che si pone gratuitamente a servizio dei più deboli gli ha fatto conoscere da vicino la dimensione umana e la gratitudine di migranti che mai hanno ricevuto attenzioni e cure indispensabili. Ha, per altro verso, sottolineato come sarebbe dovere di una buona politica sanitaria sottoporre gli immigrati, al loro arrivo, a uno screening epidemiologico nell’interesse loro e nostro, A conclusione il Dott. di Janni, nell’illustrare gli interventi umanitari attuati dall’Ordine Costantiniano di San Giorgio, ha precisato, come era già parzialmente emerso in precedenti interventi, come occorra porre vigile attenzione ai casi in cui nel fenomeno migratorio si innestano traffici illeciti volti allo sfruttamento degli stessi immigrati, come il noto caso dei cosiddetti scafisti che continuano a non curarsi delle azioni di contrasto anche perchè forniti sempre di nuovi barconi, provenienti secondo quanto riferiscono i giornali, dalla Cina. Al termine delle relazioni si è acceso un vivace dibattito su vari aspetti della complessa problematica, al quale hanno partecipato l’Accademica Baronessa Mormino, il Prof. Zef Chiaramonte, i Ch,mi Proff. Raimondo e Dattolo Accademici Honoris causa e l’Accademica Carla Amirante, pittrice e saggista. A conclusione, il moderatore ha evidenziato come sia emerso dai vari interventi il punctum dolens di una totale inadeguatezza dell’Europa a darsi una struttura giuridica e ideale come quelle dell’impero romano che, pur nel suo tramonto, è valsa come punto di riferimento per l’integrazione delle popolazioni “barbare”.
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Maggio

Presentazione del IV volme dell'opera di DIego Romagnoli Mitra, storia di un dio - Impero romano. il mitraismo in età imperiale
Palermo, 31 maggio 2016 - Sala comunale ex Fonderia Oretea

II 31 aprile 2016 a Palermo, presso la sala comunale ex Fonderia Oretea, alla presenza di un numeroso pubblico, l’Accademia Siciliana dei Mitici, in collaborazione con l’Associazione culturale Vera Canam, ha inaugurato l’attività della Classe Accademica Saggistica con la presentazione del quarto volume dell’opera del proprio Accademico Diego Romagnoli Mitra:storia di un dio – Impero romano – Il mitraismo in età imperiale. Dopo il saluto del Presidente dell’Associazione Vera Canam, Avv..Ruggieri, il moderatore Prefetto Gianfranco Romagnoli, richiamate brevemente le attività ad alto livello sinora svolte dall’Accademia da lui presieduta, ha dato la parola al coordinatore della Classe Accademica interessata, Prof. Carmelo Fucarino il quale, nell’evidenziare l’importanza e la complessità dell’opera presentata, ha sottolineato le radici antichissime e profonde del mitraismo che, a fronte dei successivi apporti filosofici e spirituali presenti nell’universo culturale dell’impero romano, crocevia tra Oriente e Occidente, più che adeguarsi ad essi ha fatto sì che fossero questi a doversi adeguare alla propria visione etico-religiosa. Ha quindi preso la parola il Prof. Tommaso Romano, autore della pregevole prefazione al volume del quale ha ribadito l’importanza per il fatto di essere non una dotta e fredda compilazione di varie fonti, ma di contenere fattori di novità riscontrabili nella approfondita immersione nella dimensione culturale del tempo i cui riflessi si prolungano fino ai nostri giorni. Si è poi passati alla presentazione del libro di cui il Ch.mo Prof. Manlio Corselli, nella sua veste di filosofo della politica, ha offerto una importante chiave di lettura evidenziando come, nel passaggio dalla polis alla cosmopolis, le idee provenienti dall’Oriente abbiano apportato nuova linfa all’idea imperiale romana fino a giungere all’identificazione dell’imperatore con Mitra quale divinità solare, e come un’altra religione anche essa proveniente dall’Oriente, il Cristianesimo, grazie alla lungimiranza politica di Costantino che seppe cogliere i segni dei tempi, sia venuta sostituendo gradualmente, quale fonte dell’autorità imperiale al Mitraismo, religione prettamente militare con la quale aveva peraltro in comune il carattere originario.-oggi un po’ sbiadito- di militia Christi. La presentazione del libro si è conclusa con l’intervento del Prof. Vincenzo Guzzo, studioso di storia delle religioni e di spiritualità, che si è intrattenuto sul valore dei simboli e sui caratteri di contiguità e continuità tra le idee religiose compresenti nelì’impero romano e poi, con l’editto di Teodosio, bandite in favore del Cristianesimo, il cui trionfo fu dovuto anche al fatto di avere accolto e valorizzato la presenze femminile, esclusa invece dal mitraismo in quanto religione prettamente maschile e militare. La serata si è conclusa con un breve intervento di ringraziamento dell’Autore ai relatori e all’editore Dott. Carlo Saladino., e con la consegna del diploma di nomina ad Accademico al Ch,mo Prof. Giuseppe Barbaccia,già Ordinario di Filosofia della Politica nell’Ateneo palermitano che non aveva potuto precedentemente riceverlo nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Accademico a Palazzo Steri in quanto assente per contingenti motivi di salute
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Cerimonia di inaugurazione del primo Anno Accademico dell'Accademia Siciliana dei Mitici
Palazzo Steri, 14 maggio 2016, con prolusione del Magngnifico Rettore dell

Il14 maggio 2016 in Palermo a Palazzo Steri, sede del Rettorato dell’Ateneo Palermitano, si è svolta, nella prestigiosa Sala delle Capriate, la cerimonia di inaugurazione del primo Anno Accademico dell’Accademia Siciliana dei Mitici (ASM), con la partecipazione del Magnifico Rettore dell’Ateneo stesso, Ch.mo Prof Fabrizio Micari e alla presenza di un numeroso e qualificato pubblico, comprendente docenti della stessa Università,rappresentanti dell’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Palermo e di altre importanti Istituzioni culturali, nonché singole personalità della cultura. Ha introdotto i lavori il Presidente-Rettore degli Studi dell’ ASM, Prefetto Gianfranco Romagnoli, illustrando le origini, la struttura, le finalità e i programmi, già realizzati dall’Accademia o di prossima realizzazione nel corrente Anno Accademico. Sono poi stati distribuiti i diplomi di nomina ai trenta Accademici facenti parte del ruolo a numero chiuso degli Accademici Effettivi. Sono seguiti gli interventi del rappresentante della sunnominata Accademia di Scienze Lettere ed Arti Chiar.mo Prof. De Leo e del Presidente dell’Ottagono Letterario nonché Accademico ASM Giovanni Matta. Hanno quindi preso brevemente la parola il Vicepresidente dell’ASM Ch.mo Prof. Manlio Corselli gli Accademici Proff. Antonio Martorana, Carmelo Fucarino e l'Accademico Ch.mo Prof. Rosolino Buccheri. A chiusura dei lavori il Magnifico Rettore dell’Università di Palermo, Ch.mo Prof. Fabrizio Micari ha tenuto il discorso di prolusione all’Anno Accademico dell’ASM, evidenziando come l’Università, per avere un ruolo centrale, debba aprirsi alla città e alle realtà sociali, economiche e culturali che ne sono parte, sottolineando l’importanza, in tale processo, di istituzioni come l’Accademia Siciliana dei Mitici, che attraverso il continuo confronto tra i cultori delle diverse discipline che la compongono contribuisce a tenere alto il livello del dibattito culturale favorendo quella osmosi tra città e isrituzioni formative e culturali, che è l’obiettivo del programma perseguito dall’Ateneo. Nella sua replica il Presidente dell’ASM ha ringraziato il Magnifico Rettore per la dimostrata apertura verso le realtà culturali cittadine e per i molteplici spunti di meditazione forniti, a seguito de quali l'Accademia Siciliana dei Mitici, per contribuire in qualche misura alla realizzazione del programma enunciato nella prolusione, istituirà, come altre Accademie di tradizione, una giornata annuale dedicata alla presentazione degli studi e delle pubblicazioni dei propri Accademici, quale momento ideale per lo sviluppo di un fruttuoso dibattito e confronto tra studiosi di diverse discipline, auspicato dal Rettore stesso.
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Febbraio

L'astronomia degli antichi popoli centroamericani
Conferenza del Dr. Claudio Zellermayer

Il 26 febbraio 2016 a Palermo presso la Spazio Cultura di Carlo Saladino Editore, l’Accademia Siciliana dei Mitici ha realizzato, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sul Mito, il suo primo evento pubblico con la conferenza dell’astronomo argentino Dr. Claudio Zellermayer sul tema “L’astronomia degli antichi popoli centroamericani”. In fase preliminare il Presidente-Rettore degli Studi Prefetto Gianfranco Romagnoli ha fatto una breve presentazione dell’Accademia, alla quale è seguito un intervento del coordinatore della Classe Accademica di Scienze Dr. Carlo Saladino sulla partecipazione dell’Accademia e della sua casa editrice a una iniziativa regionale sulla cultura mediante la proposta di un programma, incentrato sulla figura del grande antropologo Giuseppe Pitrè nel centenario della morte. E’ seguito un interessante intervento del Sindaco di Isnello Dr. Giuseppe Mogavero che, con l’aiuto di diapositive, ha presentato il progetto del Parco Astronomico delle Madonie, in fase di avanzata realizzazione. Preceduto da una presentazione dell’Accademico Prof, Rosolino Buccheri, astrofisico, ha quindi preso la parola il relatore Dr. Zellermayer il quale, con l’ausilio di una serie di diapositive, ha illustrato quanto sull’astronoma dei Maya è stato tramandato dal cosiddetto Codice di Dresda o perlomeno dalle pagine di esso che ci sono pervenute, mettendo in rilievo come dalla semplice osservazione del succedersi delle stagioni, del corso degli astri e delle eclissi di sole e di luna, questo popolo, grazie anche a un sistema di numerazione che forse per primo al mondo includeva lo zero anche se non i decimali, abbia elaborato un patrimonio di conoscenze mediante le quali, sia giunto a una misurazione del tempo sorprendentemente vicina all’esattezza, articolato in diversi tipi di calendario, tra cui quello sacrale, collegati tra loro da complessi meccanismi. L’esposizione è stata seguita con vivo interesse da un attento pubblico, formato da Accademici e da Soci e amici del Centro Internazionale di Studi sul Mito. In particolare sono stati notati il Nobile Cav.di Gran Croce Dr. Antonio di Janni, Delegato Vicario per la Sicilia del S. M. Ordine Costantiniano di San Giorgio e Coordinatore della Classe Accademica Umanità, l’Accademico Papàs Luigi Lucini, Cappellano Costantiniano, l’Accademica Baronessa Loredana Mormino, giornalista e l’Accademico Prof. Giuseppe Schirò Di Maggio, poeta e drammaturgo nelle lingue italiana ed albanese.
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