AVVENIMENTI 2018
Dicembre
Conclusione del terzo Anno Accademico
Presentazione degli studi e pubblicazioni degli Accademici
Il giorno 14 dicembre 2018, a chiusura del terzo Anno Accademico dell’Accademia Siciliana dei Mitici, si è tenuta in Palermo l’annuale giornata dedicata alla presentazione degli studi e pubblicazioni degli Accademici. Dopo un saluto del Presidente Prefetto Gianfranco Romagnoli e un intervento introduttivo del moderatore Accademico Carlo Saladino, l’Accademica Carla Amirante ha presentato l’icona della Natività da lei realizzata e il suo libro Haiku-un mondo in tre versi. Sono seguiti gli interventi degli Accademici: Gianfanco Romagnoli che, anche a nome dei coautori Rosolino Buccheri, Carla Amirante e Diego Romagnoli ha illustrato l’articolo Dio è morto, ma risorge sempre come proposta di linee guida di un prossimo convegno; Vincenzo Guzzo con uno studio sulle Maternità virginali nel mito e nelle religioni; Lavinia Scolari, Socia corrispondente dell’Accademia, che ha presentato la sua monografia Doni funesti; Rosolino Buccheri col suo studio Il tempo ama nascondersi; Fabio Russo con un suo studio su Il simbolo in Pirandello e non solo; Domenico Scapati con il suo libro in corso di pubblicazione L’urlo di Evita. Un brindisi con lo scambio degli auguri natalizi ha concluso la serata.
Novembre
La Grande Guerra cento anni dopo
Conferenza dei Proff. Manlio Corselli e Fabio Russo
Il 23 novembre 2018 a Palermo presso la Libreria del Mediterraneo, nel quadro del programma annuale organizzato dall’Accademia Siciliana dei Mitici in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sul Mito, gli Accademici Ch.mi Proff. Manlio Corselli e Fabio Russo hanno tenuto un incontro sul tema: La Grande Guerra cento anni dopo. Nella sua relazione il Prof. Corselli, dopo uno sguardo sulle varie motivazioni che diedero luogo nel 1914 all'inizio del conflitto, ha configurato l’entrata in guerra dell’Italia l’anno successivo come quarta guerra d’indipendenza con la finalità di completare il processo unitario nazionale con l’acquisizione delle terre ancora soggette all'Iimpero austro-ungarico. In particolare, si è soffermato sullo spirito di abnegazione dei soldati, che generò un grande numero di caduti non soltanto italiani, sul sorgere di tanti cimiteri di guerra tra i quali spicca il solenne sacrario di Redipuglia e sulla trasformazione del Vittoriano di Roma in Altare della Patria con la tumulazione in esso del Milite Ignoto, accompagnata da iniziative analoghe prese dalle altre Nazioni belligeranti che diede origine ad un culto ininterrotto di sacertà laica. Nella sua successiva relazione, il Prof. Russo ha appuntato l’attenzione sulle cause a monte del conflitto e sui problemi che lo stesso ha lasciato irrisolti, rilevando che il processo unitario europeo, realizzatosi dopo una seconda guerra mondiale mossa da motivi non altrettanto ideali di quelli che generarono la prima, ha dato risultati deludenti la cui origine va ricercata nella politica oppressiva e repressiva della dinastia asburgica, che uccidendo Guglielmo Oberdan ha impedito che si sviluppasse a Trieste il suo progetto che avrebbe portato ad una Europa unita ispirata agli ideali mazziniani. Ha anche messo in rilievo la partecipazione alla Grande Guerra di poeti e pittori, che dal conflitto stesso hanno tratto allora e dopo motivi di ispirazione e rinnovamento dei rispettivi linguaggi artistici. Le due importanti relazioni sono state seguite con vivo interesse e consenso dal qualificato uditorio presente.
Il Mosaicosmo
Conferenza del Prof. Tommaso Romano
Il 5 novembre 2018 a Palermo, per il ciclo annuale di incontri culturali organizzati dall’Accademia Siciliana dei Mitici in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sul Mito, l’Accademico Prof. Tommaso Romano ha tenuto una conferenza sul tema: Il Mosaicosmo. Alla presenza di un numeroso e qualificato uditorio, il relatore ha illustrato il significato ed i contenuti indicati da questo neologismo, precisando che quella del Mosaicosmo, idea da lui maturata nel corso di vari anni e oggetto di pubblicazioni e di una omonima collana editoriale, non vuole essere una teoria filosofica o un manifesto ma piuttosto, in una concezione unitaria della cultura che non contempla la divisione in generi, una Weltanshauung, ossia una concezione del mondo, della vita e della posizione in esso occupata dall'uomo. Una visione totale in cui l’uomo non sia concentrato unicamente su se stesso ignorando i propri limiti e lasciandosi condizionare da un pensiero unico, ma si senta parte del cosmo del quale, attraverso tutte le generazioni, egli è componente essenziale, come ogni singola tessera di un grande mosaico che non può essere spostata senza alterare caoticamente il disegno globale. La coscienza di una siffatta più ampia dimensione, che era chiara agli antichi ma che si è andata perdendo in una concezione sempre più antropocentrica, deve essere recuperata e in essa ciascuno, secondo le proprie capacità e tendenze, è chiamato a dare il proprio imprescindibile contributo al disegno generale. L’esposizione, seguita con grande interesse ed attenzione, ha riscosso unanimi apprezzamenti e consensi.
Ottobre
Franco Ferrara - una vita per la musica
Conferenza del del M° Carmelo Caruso e del Prof. Maurizio Zerbo
Il 5 ottobre 2018 a Palermo, presso il Club Libreria del Mediterraneo, per il ciclo annuale di incontri culturali promossi dall’Accademia Siciliana dei Mitici in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sul Mito, l’Accademico M° Carmelo Caruso e il musicologo Prof. Maurizio Zerbo hanno tenuto una conferenza sul tema: Franco Ferrara – una vita per la musica. In una serata dedicata alla musica, il Presidente dell’Accademia Prefetto Gianfranco Romagnoli ha ritenuto doveroso premettere un ricordo di due grandi musicisti, Gioacchino Rossini e Claude Debussy, dei quali ricorrono quest’anno, rispettivamente, il 150°e il 100° anniversario dalla morte. Ha quindi preso la parola il M° Caruso, ricordando le eccezionali doti musicali del Maestro palermitano scomparso e come un problema di salute del quale non si riconobbe la natura lo costrinse, dopo un decennio di brillante carriera come direttore d’orchestra noto e stimato sul piano internazionale, ad abbandonare la direzione orchestrale per dedicarsi alla didattica. In questa attività fu profondamente innovativo in quanto, rispetto ai precedenti direttori d’orchestra italiani provenienti dalla lirica e formatisi “sul campo”, fondò corsi di direzione orchestrale a partire dalla musica sinfonica, nei quali adottò un metodo rigoroso basato sulla preventiva minuziosa conoscenza degli spartiti anche da parte degli esecutori e sull'esigenza di far sentire, con la magia del gesto direttoriale eloquente, anche la più breve e piccola nota, ciò che portò a una profonda trasformazione ed evoluzione del’esecuzione musicale, tanto che direttori celebri come Von Karajan mandavano i loro allievi a perfezionarsi da lui. Ha quindi preso la parola il Prof. Zerbo il quale si è soffermato, offrendo anche brevi ascolti esemplificativi, sul periodo nel quale Franco Ferrara si dedicò alla composizione di colonne sonore di film famosi, mettendo in luce come il Maestro abbia trasferito in questo settore a lui estraneo il suo rigore e la sua versatilità, o per meglio dire la sua genialità e le sue eccezionali doti musicali, raggiungendo risultati di eccellenza. Le esposizioni dei due relatori, che hanno dato vita ad una serata di altissima qualità. sono state seguite con grande attenzione, suscitando vivo interesse e consenso del pubblico.
Settembre
Rivalutazione di Giordane
Conferenza del Prof. Antonino Grillone
Giugno
Conferimento dei titoli di Benemerito della Cultura e nomine ad Accademico Honoris Causa
Sessione solenne 2018
Maggio
Il Sessantotto cinquanta anni dopo
Conferenza del Ch.mo Prof. Manlio Corselli
Il 25 maggio 2018 a Palermo, presso l’Associazione Culturale Libreria del Mediterraneo per la stagione di incontri culturali dell’Accademia dei Mitici istituita nell’ambito del Centro Internazionale di Studi sul Mito, il Ch.mo Prof. Manlio Corselli, filosofo della politica, ha tenuto una conferenza sul tema: Il Sessantotto cinquanta anni dopo. Nella sua esposizione, ispirata esclusivamente a criteri scientifici, il relatore ha posto in luce come il fenomeno, originatosi in America come risposta alle discriminazioni razziali e soprattutto come contestazione dell’invio di tanti giovani a morire nella lunghissima guerra del Vietnam, abbia poi assunto connotati diversi nelle varie nazioni europee dove si trasferì, dalla Francia dove ebbe inizio all’Italia, prendendo le vesti di un movimento giovanile teso a una radicale negazione dei valori della precedente generazione, fino poi a sfociare dopo circa un decennio nell’occupazione delle Università e nella violenza di quelli, che Pasolini definì i figli della borghesia dominante, contro i poliziotti che invece erano figli del popolo: una lotta di classe rovesciata rispetto alle pretese radici marxiste. Questa fase, senza discontinuità, potò poi ai cosiddetti “anni di piombo” teatro di vari attentati culminati nell’uccisione di Aldo Moro e nel rapimento del generale statunitense Dozier, la cui liberazione costituì un momento chiave per catalizzare la reazione che proveniva ormai da tutto il sistema democratico e che portò alla fine del terrorismo. In effetti, soltanto il cambiamento dei costumo fu ciò che riuscì al Sessantotto, mentre risultò sconfitto il tentato di conquista del potere mediante quella che il relatore ha definito l’ultima rivoluzione anarchica, contro la quale il sistema costituzionale italiano, pur con assetti istituzionali meno “forti” che in altri Stati europei come la Francia di De Gaulle, seppe resistere, conservandoci quella libertà di parola e di opinione di cui ancora oggi godiamo. Alla dotta esposizione, seguita con grande interesse ed attenzione da parte del qualificato pubblico presente, è seguito un interessane dibattito nel quale è stato posto l’accento sulla lunghezza e ferocia degli anni del terrore, sul disimpegno che in via reattiva ne seguì e sul perdurare, sotto altre forme, della guerra fredda in un mondo ormai multipolare, nel quale, superato il periodo postbellico mondiale, sembrano dissolversi le precedenti certezze in tema di alleanze e relazioni internazionali.
Per una rivisitazione di James Joyce e Italo Svevo: Ulisse e La coscienza di Zeno.
Conferenza del Prof. Sergio Sconocchia
Il giorno 11 maggio 2018 a Palermo, presso la Cappella della Misericordia alla Basilica della Magione, per la stagione di incontri culturali dell’Accademia Siciliana dei Mitici 2018, l’Accademico Prof. Sergio Sconocchia ha tenuto una conferenza sul tema: Per una rivisitazione di James Joyce e Italo Svevo: Ulisse e La coscienza di Zeno. Nella sua esposizione il relatore ha richiamato il periodo del verismo come radice del rinnovamento del linguaggio letterario, seguito dalla nuova scienza della psicoanalisi che, con la sua rapida affermazione, non mancò di influire sulla produzione letteraria dell’epoca manifestandosi, specialmente nell’Ulisse di Joyce, attraverso un flusso continuo di pensieri sottratto, come nella realtà onirica, a rigide regole di logica consequenziale, ciò che porta ad ignorare anche le regole grammaticali e sintattiche. Ha poi posto in luce come i legami tra Joyce e Svevo siano stati più profondi di quanto di solito si ritenga, sia per l’immergersi di Sevo, dopo l’insuccesso del suo romanzo Senilità e prima di approdare a La coscienza di Zeno, nel nuovo linguaggio letterario di autori di respiro europeo come lo stesso Joyce e Virginia Woolf, sia anche per la permanenza di Joyce a Trieste e il rapporto personale ivi instauratosi tra i due, che porta a riconoscere, nella descrizione del protagonista dell’Ulisse joyciano, la figura di Italo Svevo sinanche nei tratti fisici, come confermato dal fratello dello scrittore irlandese. All’esposizione, seguita con grande interesse dal qualificato pubblico di Accademici presente, sono seguiti vari interventi, specialmente da parte di Rosolino Buccheri, di Vincenzo Guzzo e di Fabio Russo.
Aprile
Della Parola, delle Arti e del Corpo
Conferenza del Prof. Aldo Gerbino
Forme del teatro in Sicilia
Conferenza del Prof. Giovanni Isgrò
Il 6 aprile 2018 a Palermo, presso l'Area delle Ricerche del CNR di Palermo, per l'Accademia Siciliana dei Mitici, l'Accademico Prof. Giovanni Isgrò dell'Università di Palermo, storico dello spettacolo, ha tenuto una conferenza sul tema: Forme del teatro in Sicilia. La sua relazione ha preso le mosse dall'Atto della Pinta di Teofilo Folengo, rappresentata nel Cinquecento a Palermo, peri rilevare che in Sicilia è mancata, tuttavia, una fase rinascimentale del teatro. È passato poi ad esporre come il governo spagnolo, dopo aver creato nella capitale siciliana con profondi interventi urbanistici la città teatro con asse di parata dell'attuale Corso Vittorio Emanuele (allora via Toledo) per incanalarvi le tradizionali azioni processionali civili e religiose, avesse regolarizzato le stesse coinvolgendo tutta la popolazione a cominciare dalle botteghe artigiane, ciascuna delle quali preparava una parte degli apparati festivi. Seguì l'apertura di un "teatro di Stato" nella ex chiesa dello Spasimo, nel senso che era vietata l'iniziativa privata nell'allestire spettacoli, ciò che impediva anche le iniziative attoriali. L'oratore è passato quindi a parlare del teatro gesuitico praticato a livello professionale in tutto l'universo dell'Hispanidad, e quindi anche in Sicilia, nei collegi dei Gesuiti come parte essenziale della pedagogia dei Padri. Cessato il governo spagnolo e con esso il monopolio statale sul teatro, si assistette al sorgere, ad iniziativa degli artigiani e ad imitazione delle "pulcinellate" in cui si esibivano attori napoletani, delle "vastasate", recitate con grande successo in casotti di legno ma in seguito proibite dalle autorità, alle quali si sostituì, ad opera degli stessi artigiani, il teatro dei pupi con le sue storie di paladini tratte dai repertori dei contastorie e con rappresentazioni in una struttura in muratura. A queste forme peculiari di teatro siciliano, dopo l'apertura di teatri con rappresentazioni di pièces di repertorio da parte di compagnie di giro provenienti dal continente, seguì il sorgere e l'affermarsi a Catania di grandi attori che con una recitazione e un repertorio completamente diversi da quelle correnti altrove, tipizzarono una nuova interessante forma di teatro in Sicilia. Nel dibattito seguito alla apprezzatissima relazione, è stato messo in luce come purtroppo si vada verso la scomparsa di queste peculiari forme del teatro in Sicilia.
Marzo
Farmaco (originale o equivalente?).
Conferenza dell'Accademico, Benemerito della Cultura, Prof. Gaetano Dattolo
Il 16 marzo 2918 a Palermo, presso il salone del complesso monumentale Basilica della Magione, L’Accademico Benemerito della Cultura Prof. Gaetano Dattolo , nell'ambito del programma annuale dell'Accademia Siciliana dei Mitici, (ASM) ha tenuto una conferenza sul tema: Farmaco (originale o equivalente?). Il relatore nella sua esposizione, pubblicata nella sezione Studi del sito ASM ha toccato i temi fondamentali della farmacologia, dalla distinzione tra farmaci e medicinali alla ricerca nell'industria farmaceutica con i relativi alti costi, fino al al lungo iter successivo che dalla sperimentazione va all'approvazione, al brevetto e alla commercializzazione dei nuovi farmaci con i relativi controlli preventivi e successivi. Ha quindi illustrato i tempi,e le modalità attraverso cui un farmaco originale può essere può essere riprodotto da altre industrie, approvato e dichiarato “generico”, termine poi sostituto da “equivalente” ma comunque, al pari di questo, diverso da “uguale” sul piano sia linguistico che logico, per concludere che non c’è una risposta univoca al quesito che ha dato il titolo alla sua relazione. L’esposizione è stata seguita con grande interesse ed apprezzamento dal pubblico che ha interloquito, specialmente, da parte dell’Accademico Dott. Antonio di Janni, sul piano tecnico medico-farmaceutico.
Febbraio
Celebrazione del poeta Salvatore Quasimodo
Tavola rotonda
Accademia Siciliana dei Mitici
Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2018
Il 9 febbraio 2018 a Palermo, presso la Chiesa di S. Antonio Abate sita nel complesso monumentale dello Steri, l’Accademia Siciliana dei Mitici riunita in sessione solenne ha tenuto la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2018, terzo dalla propria fondazione, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Palermo. Dopo i ringraziamenti di rito, il saluto del Prof. Livan Fratini delegato del Magnifico Rettore Prof. Fabrizio Micari in rappresentanza dell’Ateneo e una breve presentazione dell’Accademia da parte del Presidente-Rettore degli studi Prefetto Gianfranco Romagnoli, il Prof. Gaetano Silvestri, già Magnifico Rettore dell’Università di Palermo, ha tenuto la prolusione al nuovo Anno Accademico presentando un importante studio sulla figura di Giovanni Meli, nel quale ha messo in luce l’ecletticità del personaggio, al tempo stesso medico, poeta e docente di chimica nell’Ateneo palermitano. A quest’ultimo riguardo, ha sottolineato come il Meli, vissuto tra il Settecento e l’Ottocento, sia stato l’anello di congiunzione tra la pre-scienza alchemica e la moderna scienza chimica, diffondendo in Sicilia la conoscenza dei più avanzati studi condotti in materia dal Lavoisier ed altri grandi scienziati. Alla prolusione, seguita con grande interesse dal qualificato uditorio tra il quale gli Accadenicii Docenti universitari Rita Cedrini, Gaetano Dattolo, Antonino Grillone e Francesco Maria Raimondo, sono seguiti due importanti interventi del Vicepresidente dell’Accademia Prof. Manlio Corselli e del Prof. Francesco Maria Raimondo. A conclusione della cerimonia il Presidente, nel ringraziare l’illustre prolusore e tutti gli intervenuti, ha dichiarato ufficialmente aperto l’Anno Accademico 2018.
Gennaio
La biodiversità in Sicilia
Conferenza del Ch.mo Prof. Francesco Maria Raimondo
Dicembre
Conclusione del terzo Anno Accademico
Presentazione degli studi e pubblicazioni degli Accademici
Il giorno 14 dicembre 2018, a chiusura del terzo Anno Accademico dell’Accademia Siciliana dei Mitici, si è tenuta in Palermo l’annuale giornata dedicata alla presentazione degli studi e pubblicazioni degli Accademici. Dopo un saluto del Presidente Prefetto Gianfranco Romagnoli e un intervento introduttivo del moderatore Accademico Carlo Saladino, l’Accademica Carla Amirante ha presentato l’icona della Natività da lei realizzata e il suo libro Haiku-un mondo in tre versi. Sono seguiti gli interventi degli Accademici: Gianfanco Romagnoli che, anche a nome dei coautori Rosolino Buccheri, Carla Amirante e Diego Romagnoli ha illustrato l’articolo Dio è morto, ma risorge sempre come proposta di linee guida di un prossimo convegno; Vincenzo Guzzo con uno studio sulle Maternità virginali nel mito e nelle religioni; Lavinia Scolari, Socia corrispondente dell’Accademia, che ha presentato la sua monografia Doni funesti; Rosolino Buccheri col suo studio Il tempo ama nascondersi; Fabio Russo con un suo studio su Il simbolo in Pirandello e non solo; Domenico Scapati con il suo libro in corso di pubblicazione L’urlo di Evita. Un brindisi con lo scambio degli auguri natalizi ha concluso la serata.
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Novembre
La Grande Guerra cento anni dopo
Conferenza dei Proff. Manlio Corselli e Fabio Russo
Il 23 novembre 2018 a Palermo presso la Libreria del Mediterraneo, nel quadro del programma annuale organizzato dall’Accademia Siciliana dei Mitici in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sul Mito, gli Accademici Ch.mi Proff. Manlio Corselli e Fabio Russo hanno tenuto un incontro sul tema: La Grande Guerra cento anni dopo. Nella sua relazione il Prof. Corselli, dopo uno sguardo sulle varie motivazioni che diedero luogo nel 1914 all'inizio del conflitto, ha configurato l’entrata in guerra dell’Italia l’anno successivo come quarta guerra d’indipendenza con la finalità di completare il processo unitario nazionale con l’acquisizione delle terre ancora soggette all'Iimpero austro-ungarico. In particolare, si è soffermato sullo spirito di abnegazione dei soldati, che generò un grande numero di caduti non soltanto italiani, sul sorgere di tanti cimiteri di guerra tra i quali spicca il solenne sacrario di Redipuglia e sulla trasformazione del Vittoriano di Roma in Altare della Patria con la tumulazione in esso del Milite Ignoto, accompagnata da iniziative analoghe prese dalle altre Nazioni belligeranti che diede origine ad un culto ininterrotto di sacertà laica. Nella sua successiva relazione, il Prof. Russo ha appuntato l’attenzione sulle cause a monte del conflitto e sui problemi che lo stesso ha lasciato irrisolti, rilevando che il processo unitario europeo, realizzatosi dopo una seconda guerra mondiale mossa da motivi non altrettanto ideali di quelli che generarono la prima, ha dato risultati deludenti la cui origine va ricercata nella politica oppressiva e repressiva della dinastia asburgica, che uccidendo Guglielmo Oberdan ha impedito che si sviluppasse a Trieste il suo progetto che avrebbe portato ad una Europa unita ispirata agli ideali mazziniani. Ha anche messo in rilievo la partecipazione alla Grande Guerra di poeti e pittori, che dal conflitto stesso hanno tratto allora e dopo motivi di ispirazione e rinnovamento dei rispettivi linguaggi artistici. Le due importanti relazioni sono state seguite con vivo interesse e consenso dal qualificato uditorio presente.
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Il Mosaicosmo
Conferenza del Prof. Tommaso Romano
Il 5 novembre 2018 a Palermo, per il ciclo annuale di incontri culturali organizzati dall’Accademia Siciliana dei Mitici in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sul Mito, l’Accademico Prof. Tommaso Romano ha tenuto una conferenza sul tema: Il Mosaicosmo. Alla presenza di un numeroso e qualificato uditorio, il relatore ha illustrato il significato ed i contenuti indicati da questo neologismo, precisando che quella del Mosaicosmo, idea da lui maturata nel corso di vari anni e oggetto di pubblicazioni e di una omonima collana editoriale, non vuole essere una teoria filosofica o un manifesto ma piuttosto, in una concezione unitaria della cultura che non contempla la divisione in generi, una Weltanshauung, ossia una concezione del mondo, della vita e della posizione in esso occupata dall'uomo. Una visione totale in cui l’uomo non sia concentrato unicamente su se stesso ignorando i propri limiti e lasciandosi condizionare da un pensiero unico, ma si senta parte del cosmo del quale, attraverso tutte le generazioni, egli è componente essenziale, come ogni singola tessera di un grande mosaico che non può essere spostata senza alterare caoticamente il disegno globale. La coscienza di una siffatta più ampia dimensione, che era chiara agli antichi ma che si è andata perdendo in una concezione sempre più antropocentrica, deve essere recuperata e in essa ciascuno, secondo le proprie capacità e tendenze, è chiamato a dare il proprio imprescindibile contributo al disegno generale. L’esposizione, seguita con grande interesse ed attenzione, ha riscosso unanimi apprezzamenti e consensi.
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Ottobre
Franco Ferrara - una vita per la musica
Conferenza del del M° Carmelo Caruso e del Prof. Maurizio Zerbo
Il 5 ottobre 2018 a Palermo, presso il Club Libreria del Mediterraneo, per il ciclo annuale di incontri culturali promossi dall’Accademia Siciliana dei Mitici in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sul Mito, l’Accademico M° Carmelo Caruso e il musicologo Prof. Maurizio Zerbo hanno tenuto una conferenza sul tema: Franco Ferrara – una vita per la musica. In una serata dedicata alla musica, il Presidente dell’Accademia Prefetto Gianfranco Romagnoli ha ritenuto doveroso premettere un ricordo di due grandi musicisti, Gioacchino Rossini e Claude Debussy, dei quali ricorrono quest’anno, rispettivamente, il 150°e il 100° anniversario dalla morte. Ha quindi preso la parola il M° Caruso, ricordando le eccezionali doti musicali del Maestro palermitano scomparso e come un problema di salute del quale non si riconobbe la natura lo costrinse, dopo un decennio di brillante carriera come direttore d’orchestra noto e stimato sul piano internazionale, ad abbandonare la direzione orchestrale per dedicarsi alla didattica. In questa attività fu profondamente innovativo in quanto, rispetto ai precedenti direttori d’orchestra italiani provenienti dalla lirica e formatisi “sul campo”, fondò corsi di direzione orchestrale a partire dalla musica sinfonica, nei quali adottò un metodo rigoroso basato sulla preventiva minuziosa conoscenza degli spartiti anche da parte degli esecutori e sull'esigenza di far sentire, con la magia del gesto direttoriale eloquente, anche la più breve e piccola nota, ciò che portò a una profonda trasformazione ed evoluzione del’esecuzione musicale, tanto che direttori celebri come Von Karajan mandavano i loro allievi a perfezionarsi da lui. Ha quindi preso la parola il Prof. Zerbo il quale si è soffermato, offrendo anche brevi ascolti esemplificativi, sul periodo nel quale Franco Ferrara si dedicò alla composizione di colonne sonore di film famosi, mettendo in luce come il Maestro abbia trasferito in questo settore a lui estraneo il suo rigore e la sua versatilità, o per meglio dire la sua genialità e le sue eccezionali doti musicali, raggiungendo risultati di eccellenza. Le esposizioni dei due relatori, che hanno dato vita ad una serata di altissima qualità. sono state seguite con grande attenzione, suscitando vivo interesse e consenso del pubblico.
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Settembre
Rivalutazione di Giordane
Conferenza del Prof. Antonino Grillone
Il giorno 14 settembre 2018 a Palermo, presso il club Libreria del Mediterraneo, per il ciclo annuale di incontri dell’Accademia Siciliana dei Mitici, l’Accademico Prof. Antonino Grillone ha tenuto una conferenza sul tema: Rivalutazione di Giordane. Alla presenza di un numeroso pubblico tra cui molti specialisti della materia filologica, il relatore ha ricordato come, tra le varie edizioni ottocentesche relative alla riscoperta dell’opera in lingua latina di questo storico bizantino di origine gota, avesse acquisito grande prestigio presso gli studiosi l’edizione critica del Mommsen, attenutasi come fonte alla più recente delle quattro “famiglie” di codici, che peraltro presentava in vari punti diverse illogicità dovute all'imprecisa trascrizione degli amanuensi e risaltanti macroscopicamente nella traduzione. Dedicando molti anni allo studio di quest’opera, sfociati in una pregevole pubblicazione della prestigiosa casa editrice Les belles lettres di Parigi, il relatore Prof. Grillone si è avvalso del confronto con altri codici tenendo in primo piano l’esigenza di ricostruire un testo filologicamente corretto che risolvesse logicamente i dubbi posti da vari passi: in proposito ha portato diversi esempi di espressioni prive di logica e di come esse hanno potuto essere ricondotte a un significato preciso comprendendo quali possano essere stati gli errori di trascrizione e correggendoli. Quanto poi ai rilievi di una parte della critica relativi a una presunta “ignoranza” di Giordane, ha chiarito come alcune espressioni da lui usate fossero diverse dal latino classico, ma conformi a quello usato nel quarto secolo,’epoca in cui visse l’Autore, che peraltro dà prova di una vasta cultura nella conoscenza di più lingue e nelle numerose citazioni di opere classiche, che evidentemente aveva letto in originale o in florilegi.
La dotta relazione, anche per la chiarezza con cui è stata espressa, ha riscosso notevole attenzione e unanime apprezzamento.
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Giugno
Conferimento dei titoli di Benemerito della Cultura e nomine ad Accademico Honoris Causa
Sessione solenne 2018
Il 15 giugno 2018 a Palermo, presso l’Area delle Ricerche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Accademia Siciliana dei Mitici ha tenuto l’annuale sessione solenne per il conferimento del titolo di Benemerito della Cultura e la nomina ad Accademico Honoris Causa, nell’Anno Accademico in corso, dei Ch.mi Proff. Nicolò Parrinello, Flora Di Legami e Giovanni Boniolo.
La sessione si è aperta con una breve presentazione del Presidente-Rettore degli Studi Prefetto Gianfranco Romagnoli E’ seguita, come previsto dallo Statuto Accademico, la prolusione, affidata per l’anno 2018 al Vicepresidente dell’Accademia stessa e filosofo della politica Ch.mo Prof. Manlio Corselli, il quale ha scelto per argomento “L’etica del comando”, dimostrando come il potere di comando o principio d’autorità, legittimato da fonte che può essere l’ordinamento della polis come nel caso di Socrate, lo stesso Dio come nel caso di Gesù il Cristo e i suoi imperativi morali, o l’ordinamento militare, sia strettamente legato al dovere di obbedienza spinta sino alla morte da parte dei sottoposti ma anche, e non meno, da parte dei detentori del potere stesso. Il tema, brillantemente svolto e sorretto da ricchezza di riferimenti ed argomentazioni, ha riscosso la più grande attenzione e l’unanime apprezzamento da parte dei presenti.
Il Presidente è quindi passato al conferimento dei riconoscimenti chiamando al tavolo della presidenza il Ch.mo Professore Nicolò Parrinello, del cui curriculum di illustre zoologo ha evidenziato alcuni tratti salienti. Ha dato quindi lettura della pergamena con la quale, attestato il parere favorevole espresso dal Senato Accademico, viene conferito all’onorando il titolo di Benemerito della Cultura e la nomina ad Accademico Honoris Causa. Ha quindi consegnando al neo Accademico onorario la pergamena stessa esprimendo le felicitazioni dell’intera Accademia, che ha dichiarata a sua volta onorata di avere acquisito uno scienziato di tale valore. Analoga procedura ma, in absentia degli onorandi, senza consegna della pergamena, è stata seguita per la Ch.ma Prof.ssa Flora di Legami, italianista e per il Ch.mo Prof. Giovanni Boniolo, filosofo della scienza.
Il Presidente ha quindi dato la parola al Prof. Parrinello il quale, nel ringraziare per il titolo e la nomina conferitigli, rispondendo a un invito dello stesso Presidente ha anticipato l’argomento di una sua prossima conferenza che, conformemente al suo prevalente interesse scientifico per l’evoluzione, verterà sui suoi studi relativi a talune specie acquatiche quale anello sinora mancante nella catena evolutiva che porta sino all’uomo.
Un augurio di buone vacanze ha concluso la sessione.
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Maggio
Il Sessantotto cinquanta anni dopo
Conferenza del Ch.mo Prof. Manlio Corselli
Il 25 maggio 2018 a Palermo, presso l’Associazione Culturale Libreria del Mediterraneo per la stagione di incontri culturali dell’Accademia dei Mitici istituita nell’ambito del Centro Internazionale di Studi sul Mito, il Ch.mo Prof. Manlio Corselli, filosofo della politica, ha tenuto una conferenza sul tema: Il Sessantotto cinquanta anni dopo. Nella sua esposizione, ispirata esclusivamente a criteri scientifici, il relatore ha posto in luce come il fenomeno, originatosi in America come risposta alle discriminazioni razziali e soprattutto come contestazione dell’invio di tanti giovani a morire nella lunghissima guerra del Vietnam, abbia poi assunto connotati diversi nelle varie nazioni europee dove si trasferì, dalla Francia dove ebbe inizio all’Italia, prendendo le vesti di un movimento giovanile teso a una radicale negazione dei valori della precedente generazione, fino poi a sfociare dopo circa un decennio nell’occupazione delle Università e nella violenza di quelli, che Pasolini definì i figli della borghesia dominante, contro i poliziotti che invece erano figli del popolo: una lotta di classe rovesciata rispetto alle pretese radici marxiste. Questa fase, senza discontinuità, potò poi ai cosiddetti “anni di piombo” teatro di vari attentati culminati nell’uccisione di Aldo Moro e nel rapimento del generale statunitense Dozier, la cui liberazione costituì un momento chiave per catalizzare la reazione che proveniva ormai da tutto il sistema democratico e che portò alla fine del terrorismo. In effetti, soltanto il cambiamento dei costumo fu ciò che riuscì al Sessantotto, mentre risultò sconfitto il tentato di conquista del potere mediante quella che il relatore ha definito l’ultima rivoluzione anarchica, contro la quale il sistema costituzionale italiano, pur con assetti istituzionali meno “forti” che in altri Stati europei come la Francia di De Gaulle, seppe resistere, conservandoci quella libertà di parola e di opinione di cui ancora oggi godiamo. Alla dotta esposizione, seguita con grande interesse ed attenzione da parte del qualificato pubblico presente, è seguito un interessane dibattito nel quale è stato posto l’accento sulla lunghezza e ferocia degli anni del terrore, sul disimpegno che in via reattiva ne seguì e sul perdurare, sotto altre forme, della guerra fredda in un mondo ormai multipolare, nel quale, superato il periodo postbellico mondiale, sembrano dissolversi le precedenti certezze in tema di alleanze e relazioni internazionali.
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Per una rivisitazione di James Joyce e Italo Svevo: Ulisse e La coscienza di Zeno.
Conferenza del Prof. Sergio Sconocchia
Il giorno 11 maggio 2018 a Palermo, presso la Cappella della Misericordia alla Basilica della Magione, per la stagione di incontri culturali dell’Accademia Siciliana dei Mitici 2018, l’Accademico Prof. Sergio Sconocchia ha tenuto una conferenza sul tema: Per una rivisitazione di James Joyce e Italo Svevo: Ulisse e La coscienza di Zeno. Nella sua esposizione il relatore ha richiamato il periodo del verismo come radice del rinnovamento del linguaggio letterario, seguito dalla nuova scienza della psicoanalisi che, con la sua rapida affermazione, non mancò di influire sulla produzione letteraria dell’epoca manifestandosi, specialmente nell’Ulisse di Joyce, attraverso un flusso continuo di pensieri sottratto, come nella realtà onirica, a rigide regole di logica consequenziale, ciò che porta ad ignorare anche le regole grammaticali e sintattiche. Ha poi posto in luce come i legami tra Joyce e Svevo siano stati più profondi di quanto di solito si ritenga, sia per l’immergersi di Sevo, dopo l’insuccesso del suo romanzo Senilità e prima di approdare a La coscienza di Zeno, nel nuovo linguaggio letterario di autori di respiro europeo come lo stesso Joyce e Virginia Woolf, sia anche per la permanenza di Joyce a Trieste e il rapporto personale ivi instauratosi tra i due, che porta a riconoscere, nella descrizione del protagonista dell’Ulisse joyciano, la figura di Italo Svevo sinanche nei tratti fisici, come confermato dal fratello dello scrittore irlandese. All’esposizione, seguita con grande interesse dal qualificato pubblico di Accademici presente, sono seguiti vari interventi, specialmente da parte di Rosolino Buccheri, di Vincenzo Guzzo e di Fabio Russo.
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Aprile
Della Parola, delle Arti e del Corpo
Conferenza del Prof. Aldo Gerbino
Il 20 aprile 2018 a Palermo presso il salone del complesso monumentale Basilica della Magione, nel quadro del programma annuale dell'Accademia Siciliana dei Mitici l'Accademico Prof. Aldo Gerbino ha tenuto una conferenza sul tema: Della Parola, delle Arti e del Corpo. Nella sua esposizione,corredata dalla proiezione di slides riproducenti numerose citazioni e immagini, il relatore ha tracciato un quadro di vasto respiro delle relazioni e parallelismi intercorrenti tra parola, arti e corpo, mettendo in luce tra l'altro come la parola, legata al corpo in quanto frutto di processi biologici e neurologici, esprima in modo tipico ed inconfondibile l'individualità della persona e sottolineando come il suo valore, in vari generi di scrittura ma in particolare nella poesia, emerga attraverso la scelta dei termini usati, il loro posizionamento e la lettura individuale silenziosa, ma anche e spesso più efficacemente, attraverso la recitazione da parte dell'autore o di altro interprete. Alla relazione, seguita con grande attenzione e apprezzamento dai presenti, sono seguiti importanti interventi degli Accademici Proff. Gaetano Dattolo e Manlio Corselli e Dr. Antonio Osnato.
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Forme del teatro in Sicilia
Conferenza del Prof. Giovanni Isgrò
Il 6 aprile 2018 a Palermo, presso l'Area delle Ricerche del CNR di Palermo, per l'Accademia Siciliana dei Mitici, l'Accademico Prof. Giovanni Isgrò dell'Università di Palermo, storico dello spettacolo, ha tenuto una conferenza sul tema: Forme del teatro in Sicilia. La sua relazione ha preso le mosse dall'Atto della Pinta di Teofilo Folengo, rappresentata nel Cinquecento a Palermo, peri rilevare che in Sicilia è mancata, tuttavia, una fase rinascimentale del teatro. È passato poi ad esporre come il governo spagnolo, dopo aver creato nella capitale siciliana con profondi interventi urbanistici la città teatro con asse di parata dell'attuale Corso Vittorio Emanuele (allora via Toledo) per incanalarvi le tradizionali azioni processionali civili e religiose, avesse regolarizzato le stesse coinvolgendo tutta la popolazione a cominciare dalle botteghe artigiane, ciascuna delle quali preparava una parte degli apparati festivi. Seguì l'apertura di un "teatro di Stato" nella ex chiesa dello Spasimo, nel senso che era vietata l'iniziativa privata nell'allestire spettacoli, ciò che impediva anche le iniziative attoriali. L'oratore è passato quindi a parlare del teatro gesuitico praticato a livello professionale in tutto l'universo dell'Hispanidad, e quindi anche in Sicilia, nei collegi dei Gesuiti come parte essenziale della pedagogia dei Padri. Cessato il governo spagnolo e con esso il monopolio statale sul teatro, si assistette al sorgere, ad iniziativa degli artigiani e ad imitazione delle "pulcinellate" in cui si esibivano attori napoletani, delle "vastasate", recitate con grande successo in casotti di legno ma in seguito proibite dalle autorità, alle quali si sostituì, ad opera degli stessi artigiani, il teatro dei pupi con le sue storie di paladini tratte dai repertori dei contastorie e con rappresentazioni in una struttura in muratura. A queste forme peculiari di teatro siciliano, dopo l'apertura di teatri con rappresentazioni di pièces di repertorio da parte di compagnie di giro provenienti dal continente, seguì il sorgere e l'affermarsi a Catania di grandi attori che con una recitazione e un repertorio completamente diversi da quelle correnti altrove, tipizzarono una nuova interessante forma di teatro in Sicilia. Nel dibattito seguito alla apprezzatissima relazione, è stato messo in luce come purtroppo si vada verso la scomparsa di queste peculiari forme del teatro in Sicilia.
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Marzo
Farmaco (originale o equivalente?).
Conferenza dell'Accademico, Benemerito della Cultura, Prof. Gaetano Dattolo
Il 16 marzo 2918 a Palermo, presso il salone del complesso monumentale Basilica della Magione, L’Accademico Benemerito della Cultura Prof. Gaetano Dattolo , nell'ambito del programma annuale dell'Accademia Siciliana dei Mitici, (ASM) ha tenuto una conferenza sul tema: Farmaco (originale o equivalente?). Il relatore nella sua esposizione, pubblicata nella sezione Studi del sito ASM ha toccato i temi fondamentali della farmacologia, dalla distinzione tra farmaci e medicinali alla ricerca nell'industria farmaceutica con i relativi alti costi, fino al al lungo iter successivo che dalla sperimentazione va all'approvazione, al brevetto e alla commercializzazione dei nuovi farmaci con i relativi controlli preventivi e successivi. Ha quindi illustrato i tempi,e le modalità attraverso cui un farmaco originale può essere può essere riprodotto da altre industrie, approvato e dichiarato “generico”, termine poi sostituto da “equivalente” ma comunque, al pari di questo, diverso da “uguale” sul piano sia linguistico che logico, per concludere che non c’è una risposta univoca al quesito che ha dato il titolo alla sua relazione. L’esposizione è stata seguita con grande interesse ed apprezzamento dal pubblico che ha interloquito, specialmente, da parte dell’Accademico Dott. Antonio di Janni, sul piano tecnico medico-farmaceutico.
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Febbraio
Celebrazione del poeta Salvatore Quasimodo
Tavola rotonda
Il 23 febbraio 2018 a Palermo, presso il salone del Complesso Monumentale Basilica della Magione, l’Accademia Siciliana dei Mitici ha tenuto una tavola rotonda celebrativa del poeta Salvatore Quasimodo nel 50° anniversario della scomparsa. All’Incontro, moderato dal Presidente-Rettore degli Studi dell’Accademia Prefetto Gianfranco Romagnoli, hanno partecipato in qualità di relatori la Ch.ma Prof.ssa Flora Di Legami dell’Università di Palermo ed i Professori Gabriella Maggio, Antonio Martorana e Carmelo Fucarino.
La Prof.ssa Di Legami, nella sua relazione, ha illustrato le varie fasi dell’evoluzione poetica di Quasimodo, dall’ermetismo all’impegno civile nel denunziare gli orrori del suo secolo,
mettendo in luce la sottesa trama mitica ed evidenziando, contro le critiche che gli sono state rivolte, il continuo lavorio del poeta e la piena coerenza e continuità della sua poesia.
La Prof.ssa Maggio ha ripreso l’argomento dell’evoluzione della poesia di Quasimodo attraverso la citazione di vari critici, sottolineando come oggi la sua figura di traduttore abbia ingiustamente sovrastato quella del poeta.
Il Prof. Martorana ha svolto il tema delle polemiche che accompagnarono il conferimento del Premio Nobel a Salvatore Quasimodo evidenziando come, contrariamente alla versione mediatica che lo presentava come un outsider, il poeta godesse di meritata fama presso importanti critici letterari italiani e stranieri
Il Prof. Fucarino, dopo aver fornito un quadro degli eventi e personaggi dell’epoca, ha sottolineato la “grecità” di Quasimodo, soffermandosi poi in particolare sulle sue traduzioni di classici greci e latini in un interessante confronto con quelle, parallele, di Ettore Romagnoli. e denunziano come il poeta sia dimenticato anche nella sua città natale.
Infine il Presidente Gianfranco Romagnoli ha dato conto di una comunicazione prevenuta dall’Accademico Ch.mo Prof. Fabio Russo dell’Università di Trieste, incentrata sul tema delle mani in Salvatore Quasimodo. Un saluto del Parroco della Magione Mons. Grimaldi ha chiuso la serata..
Le relazioni hanno riscosso viva attenzione e consenso da parte dell’uditorio di Accademici presente.
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Accademia Siciliana dei Mitici
Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2018
Il 9 febbraio 2018 a Palermo, presso la Chiesa di S. Antonio Abate sita nel complesso monumentale dello Steri, l’Accademia Siciliana dei Mitici riunita in sessione solenne ha tenuto la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2018, terzo dalla propria fondazione, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Palermo. Dopo i ringraziamenti di rito, il saluto del Prof. Livan Fratini delegato del Magnifico Rettore Prof. Fabrizio Micari in rappresentanza dell’Ateneo e una breve presentazione dell’Accademia da parte del Presidente-Rettore degli studi Prefetto Gianfranco Romagnoli, il Prof. Gaetano Silvestri, già Magnifico Rettore dell’Università di Palermo, ha tenuto la prolusione al nuovo Anno Accademico presentando un importante studio sulla figura di Giovanni Meli, nel quale ha messo in luce l’ecletticità del personaggio, al tempo stesso medico, poeta e docente di chimica nell’Ateneo palermitano. A quest’ultimo riguardo, ha sottolineato come il Meli, vissuto tra il Settecento e l’Ottocento, sia stato l’anello di congiunzione tra la pre-scienza alchemica e la moderna scienza chimica, diffondendo in Sicilia la conoscenza dei più avanzati studi condotti in materia dal Lavoisier ed altri grandi scienziati. Alla prolusione, seguita con grande interesse dal qualificato uditorio tra il quale gli Accadenicii Docenti universitari Rita Cedrini, Gaetano Dattolo, Antonino Grillone e Francesco Maria Raimondo, sono seguiti due importanti interventi del Vicepresidente dell’Accademia Prof. Manlio Corselli e del Prof. Francesco Maria Raimondo. A conclusione della cerimonia il Presidente, nel ringraziare l’illustre prolusore e tutti gli intervenuti, ha dichiarato ufficialmente aperto l’Anno Accademico 2018.
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Gennaio
La biodiversità in Sicilia
Conferenza del Ch.mo Prof. Francesco Maria Raimondo
Il 19 gennaio 2018 presso il salone del complesso monumentale Basilica della Magione, l’Accademia Siciliana dei Mitici ha tenuto il primo incontro culturale dell’anno Accademico 2018 con una conferenza dell'Accademico Ch.mo Prof. Francesco Maria Raimondo sul tema; La biodiversità in Sicilia.
In apertura il Presidente Pref. Gianfranco Romagnoli ha dato il benvenuto in seno all’Accademia al Ch.mo Prof. Nicolò Parrinello, illustre zoologo scelto per la nomina ad Accademico Honoris causa, la cui proclamazione ufficiale avverrà nella sessione accademica solenne di giugno unitamente all’attribuzione del titolo di Benemerito della Cultura.
Ha quindi preso la parola il relatore il quale, illustrando la proiezione di varie slides raffiguranti zone geografiche corredate di cifre relative alle diverse specie di piante, ha evidenziato come la maggior parte di esse sia localizzata in una porzione assai limitata della Terra, comprendente parte dell’America Meridionale e il bacino mediterraneo. Ha inoltre fatto notare come all’interno di queste aree vi siano zone più limitate in cui crescono specie autoctone, che, per quanto riguarda la Sicilia, comprendono in particolare le Madonie e l’Etna.
La dotta esposizione è stata seguita con particolare attenzione ed interesse dal qualificato uditorio di Acccademici ed amici presenti, che hanno interloquito con il relatore. Un intervento del Parroco della Magione Mons. Salvatore Grimaldi, ha chiuso la serata.
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